Intesa SanPaolo vende i suoi clienti a Isybank

Una notizia ha scosso i correntisti di Intesa San Paolo: molti di loro sono stati spostati automaticamente nella banca digitale del gruppo, Isybank, con tanto di modifica di iban e coordinate bancarie, con una comunicazione quasi nascosta in modo da evitare opposizioni.

La cosa stava passando in sordina, ma dopo qualche lamentela degli utenti l’antitrust ha bloccato il passaggio automatico, richiedendo un esplicito consenso al passaggio con la possibilitá per chi si dichiara contrario al passaggio di rimanere sul vecchio conto alle stesse condizioni.

Il problema riguarda gli utenti considerati dalla banca prevalentemente digitali, ossia quelli che fanno poche operazioni in filiale, che non hanno un fido o che hanno una giacenza media sotto i 100.000 euro che nelle intenzioni della banca sono destinati a confluire nella banca digitale del gruppo, Isybank, marchio successore di Banca5 ,la banca nata per essere gestita nelle tabaccherie e non tramite sportelli bancari.

Quello che cambia è che sostanzialmente si tratta di un conto di pagamento e non di un vero e proprio conto corrente, che se per molti utenti puó essere anche piú conveniente a livello di costi, manca di servizi importanti come le operazioni in filiale, gli assegni, la richiesta di fido e soprattutto l’utilizzo dell’home banking dal computer e non solo via app.

E visto il numero di utenti potenzialmente coinvolti, oltre 2 milioni , oltre alla progressiva riduzione del numero di filiali giá in corso, tutto  fá presagire un cambiamento radicale della struttura della banca, con una presenza fisica molto piú limitata , passando da decine di filiali nelle grandi cittá e una presenza abbastanza capillare nei piccoli centri a mantenere solo poche grandi filiali nelle cittá piú grandi, e con una difficoltá nell’uso del contante per i propri correntisti che potranno usufruire di molti meno sportelli e bancomat, con evidenti vantaggi per le commissioni incamerate dalla banca.

E trattandosi di una delle piú grandi banche del nostro paese, è verosimile che altre banche seguano le medesime orme, cercando di spostare l’operativitá dei conti bancari in rete, chiudendo il massimo numero di filiali per risparmiare su affitti e costi del personale.

Certo è che si puó pensare di cambiare banca, con tutte le problematiche burocratiche annesse, ma se tutte in un modo o in un altro si adeguano a questa visione, utilizzare i nostri soldi diventerá piú costoso, in quanto se usare i contanti per definizione non comporta dei costi, tutti i pagamenti digitali hanno un costo,  che anche se non pagato direttamente dal consumatore in qualche modo ci viene addebitato, magari assorbito nel prezzo dei prodotti che acquistiamo.

Invitiamo a chi si trova coinvolto a farsi bene i propri conti in base all’utilizzo che si fá del conto corrente, e soprattutto di quanto incide l’assenza dei servizi che la banca digitale non offre, considerato che una volta fatta la scelta non si potrá tornare indietro senza chiudere il conto.

Voi avete ricevuto questa comunicazione? Avete deciso se passare alla banca digitale o rimanere a quella fisica? Avete domande, curiositá o qualcosa da segnalare? Scrivetelo nei commenti.

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